Secondo Ottocento: la moderna concezione dello spazio e il nuovo paesaggio urbano
Epoca di enormi stravolgimenti, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento si assiste ad un brusco cambio di rotta nella tradizionale idea di spazio. Il rapporto tra uomo e natura infatti comincia a diventare mediato e sempre più artificiale e la geografia per eccellenza diventa la città.
Le nuove realtà metropolitane dunque si impongono come centri dell'attività economica, come cuori pulsanti della vita degli abitanti e diventano simbolo di progresso e benessere. Tuttavia l'uomo moderno deve fare i conti con delle geografie assolutamente caotiche e destabilizzanti, in cui vige la logica della velocità e della mutevolezza e in cui fare i conti con tutta una serie di impulsi sconosciuti ed invadenti.